In questi giorni mi stanno arrivando molti messaggi da alcune persone che mi seguono con questa convinzione: VOGLIO CAMBIARE VITA! Come se molti fossero sul ciglio del burrone e dovessero cambiare rotta.

Cosa sta succedendo? Come mai così tante persone vogliono cambiare vita, stanno progettando dei cambiamenti?

Questa è la domanda che mi sono posto, sin dall’inizio; ho così iniziato a chiedere ad altri colleghi, a sondare un po’ il terreno in diversi punti, per capire come stessero le cose.

Effetti della quarantena: la sindrome della capanna

Mi sono imbattuto in tanti studi e ricerche che riportavano la sindrome della capanna come il sentimento più comune in questo momento, ma andiamo a vedere da vicino cosa sia.

La sindrome della capanna, anche conosciuta con il nome di sindrome del prigioniero, è la spiegazione degli studiosi ad una una serie di comportamenti e atteggiamenti.

Sembra sia stata studiata nei primi anni del ‘900, analizzando i comportamenti dei ricercatori di oro, che, costretti a vivere isolati nelle capanne per lunghi periodi e dovendo difendere i propri territori, per evitare che rivali e concorrenti si appropriassero delle loro pepite, alternavano sentimenti di solitudine a momenti di paura e ansia, con atteggiamenti aggressivi.

Una possibile spiegazione a quello che sta avvenendo ora

La sindrome della capanna è una possibile spiegazione a quello che sta avvenendo in questo momento di ripresa post covid, dove la paura del contagio è ancora alle porte, ma c’è la voglia di riprendere una certa socialità, bloccata da alcune paure e ansie, sentimenti di scarsa fiducia nell’altro e voglia di ritornare a rintanarsi.

La voglia di cambiare vita

La fase 1 di lockdown ha funzionato nelle nostre menti come un grande microscopio che ha messo in luce diversi aspetti delle nostre vite, che ci ha fatto riprendere in mano le nostre priorità, affrontare alcune questioni che riuscivamo sempre a rimandare, ma, soprattutto, a farci rimettere al centro della nostra vita.

Ci ha Riposizionato le nostre Priorità.

Quello che sembrava prioritario ha smesso di essere tale, ma alcuni bisogni hanno iniziato a emergere maggiormente, bisogni che fino a qualche tempo fa erano lasciati andare.

Non ci siamo mai preoccupati troppo di fare la spesa, ma ora era una guerra, non ci siamo mai preoccupati troppo del lavoro, ma ora abbiamo assaggiato lo stare senza, non ci siamo mai posti il dubbio che stavamo dando troppo senza un ritorno commisurato, ma ora non siamo più disposti a sacrificare la nostra vita, così come non siamo mai stati attenti alle ore che impiegavamo nei tragitti casa-lavoro, ma ora abbiamo goduto di quei ritmi più lenti, più a nostra misura.

Come capire le nostre priorità

Cosa è importante per noi? cosa deve essere in cima alle nostre priorità?

Vi voglio dare un punto di vista strategico: se volete capire quali sono le cose che occupano le vostre priorità, ponetevi queste domande:

Se avessi un solo anno da vivere, cosa continuerei a fare? Cosa sarebbe così importante per me da non poterlo interrompere?

Questo è l’elenco delle cose da cui dovreste ripartire per costruire il vostro nuovo essere, quello che vi rende davvero felici.

Se vuoi focalizzare meglio il tuo percorso di cambiamento puoi chiedere il mio aiuto, perché ogni cambiamento è accompagnato da grandi resistenze al cambiamento. Parliamone insieme: clicca qui https://carlomassarutto.it/

Se vuoi conoscere meglio la sindrome della capanna: https://www.internazionale.it/notizie/annalisa-camilli/2020/05/20/paura-uscire-covid