Oggi vorrei condividere con voi 3 idee che mi hanno molto incuriosito, per trasformare i buoni propositi di fine anno in storie di successo

 1. I propositi sono nulli senza un controllo

Ogni capodanno crediamo che sia magico e che tutto quello che ci ha reso impossibile attuare i buoni propositi dell’anno appena concluso sia sparito per magia, puf!

ma non è così! Perché dal primo gennaio riconfermiamo il pilota automatico alla guida del nostro cervello, agendo secondo le nostre abitudini, soprattutto quelle negative. Dobbiamo riappropriarci del controllo della nostra mente, facendo quello che abbiamo sempre fatto: la lista dei buoni propositi!
Dedicare qualche minuto allo scrivere questa lista il primo passo per riuscire ad attuare I propositi che ci si è prefissati, una volta scritta bisogna selezionare I tre propositi che hanno la massima priorità, riportando tutti gli altri al 31 dicembre che deve ancora arrivare. In questo modo riprendiamo in mano il controllo dei nostri propositi, lavoriamo solo su quelli rimasti E non rischiamo più di non portare a compimento nessuno.

2. Pochi obiettivi, Ma potenti. La tecnica dello scalatore

Ridurre il numero dei propositi mi trasforma automaticamente in obiettivi, quindi cose su cui si può lavorare. Quello che avremo in questo momento È una piccola lista di tre obiettivi, Che per noi sono prioritari E sui quali possiamo operare. È necessario trasformare questi obiettivi in potenze, quelle cose che ci aiutano a mantenere alta la nostra motivazione, È quindi necessario suddividere ogni Grande obiettivo in tanti piccoli passi logici per raggiungere la meta finale.
Ci può venire in aiuto utilizzare la tecnica dello scalatore, cioè la tecnica con cui gli alpinisti tracciano le vie d’arrampicata, si tratta quindi di partire dalla nostra meta per poi procedere a ritroso verso la situazione in cui siamo identificando ogni singolo passo che dobbiamo fare.
Per esempio, se il mio obiettivo fosse quello di correre una maratona, partendo dal fatto che corro solo per non perdere il treno, dovrei pensare quando dovrò disputare la maratona, quindi dovrò correre 42 km, progettando l’obiettivo logicamente precedente che potrebbe essere il riuscire a correre quei 42 km già nel mese precedente, il passo logicamente precedente sarebbe quello di riuscire nei due mesi prima della gara a correre tre quarti della distanza totale, per poi pensare al passaggio logico precedente di correre la metà della distanza di gara entro i tre mesi dalla data X, procedendo di questo passo fino ad oggi definendo ogni istante ed ogni sotto obiettivo che mi porteranno poi a raggiungere il mio obiettivo finale.

3 . 20 minuti al giorno, VERI!

2 anni fa ho deciso che mi sarei iscritto ad un nuovo corso di laurea in psicologia, ho deciso di prendere in mano di nuovo la mia formazione, nonostante il lavoro nonostante la famiglia, Nonostante gli impegni E nonostante il poco tempo, sapevo che questa decisione avrebbe comportato dei sacrifici, Ma che mi avrebbe consentito di inseguire un sogno che pensavo fosse ormai perso. Mi sono trovato a studiare quanto tempo della mia giornata fosse veramente impegnato E quanto margine avessi per poter preparare gli esami, a parte il fatto che mi sono reso conto che buttavo un sacco del mio tempo, ho scoperto che se avessi avuto la costanza quotidiana di dedicare 20 minuti al giorno, nei giorni più impegnati, alla preparazione degli esami sarei arrivato davanti i professori con una buona preparazione. Quando poi ho iniziato a ridurre sempre meno il tempo perso, dedicandolo anche al riposo, ho scoperto che potevo dedicare anche più di 20 minuti al giorno. Nel libro il monaco che vendette la sua Ferrari, di Robin Sharma, l’autore parla della tecnica 20 20 20, che consiste Nello svegliarsi un’ora prima mattina E dedicare 20 minuti alla lettura, 20 minuti alla meditazione E 20 minuti alla gratitudine, questa tecnica l’ho scoperta solo dopo aver iniziato a dedicare almeno 20 minuti della mia giornata alla mia formazione.

Ricapitoliamo tre idee che che ho trovato interessanti E che ho cercato di mettere in pratica per raggiungere gli obiettivi, Qualsiasi essi siano, sono:

  • I propositi sono nulla senza un controllo
  • Pochi obiettivi, Ma potenti. La tecnica dello scalatore
  • 20 minuti al giorno VERI!

Spero che queste idee possano esserti utile, se ti sono piaciute condividile, se vuoi aggiungere qualcosa ti prego di commentare, se vuoi che rimaniamo in contatto segui la mia pagina facebook Leadership Agonistica – Carlo Massarutto

Grazie, ciao

Buona Settimana