Nella situazione in cui siamo oggi, costretti a stare a casa il più possibile penso sia utile parlare di come sia comunque possibile lavorare sul proprio benessere.

Inquadriamo e contestualizziamo la situazione: oggi, giorno un cui scrivo queste poche righe è il 10 marzo 2020, il Presidente del Consiglio Italiano attualmente è Conte, che ieri sera ha comunicato delle misure restrittive per tutto il territorio nazionale, misure che servono a contenere ed evitare il propagarsi del contagio dovuto al Coronavirus Covid-19, con il nome scientifico Sars-Cov-2.

Nel comunicato di Conte, che qui riporto in un articolo del corriere, si è invitati a stare il più possibile in casa, evitando di uscire, se non per comprovati motivi. qui l’articolo

Come psicologi siamo invitati a prediligere il più possibile l’attività online, vedere i clienti sì, ma online o a distanza.

Questo post nasce dalla voglia di condividere la mia esperienza, soprattutto per il coaching psicologico a distanza, che ormai applico da parecchio, con centinaia di casi seguiti.

Gli studi su efficacia ed efficienza delle terapie (piscoterapie, N.d.A.) online confermano il fatto che non esistono differenze con la modalità tradizionale, quello che differisce è la capacità di utilizzo del mezzo, e anche un certo mindset, da parte del professionista.

In questo articolo vorrei parlare per lo più di coaching, parola inglese, ormai abusata, ricordando, in primis, che il coaching è uno strumento tipico dello psicologo, che per la sua formazione e il suo percorso di studi è in grado di applicarlo, sapendo anche bene tutti i confini a cui stare, ma conoscendo anche degli strumenti in più per aiutare le persone a raggiungere i propri obiettivi.

Coach e coachee

Il coaching è questo: due persone, un coach e un coachee (professionista e cliente), un obiettivo definito da raggiungere, delle strategie da applicare, delle azioni da compiere, la verifica degli obiettivi raggiunti, il ricalibrare il proprio percorso.

Normalmente si lavora su come cambiare vita, migliorare la performance lavorativa, quella sportiva, i rapporti con gli altri, la propria autostima. Come vedete sono tematiche ad appannaggio degli psicologi, perché toccano delle corde personali che è bene farle toccare da chi sa cosa sta facendo.

Non andresti a farti operare al ginocchio dal macellaio, giusto? anche se sa cosa sono le giunture, le cartilagini e tutto il resto.

Come dicevo ho avuto centinaia di sessioni di coaching, la maggior parte a distanza (skype o telefono), raggiungendo gli obiettivi anche in tempi brevi e più efficienti.

Il fatto che sia a distanza è utile per tutti, non c’è lo spostamento fino allo studio, sei nel luogo a te più congeniale e nel modo che più ti sembra comodo, in più è più conveniente (io ho una tariffa migliore per le sessioni on line, non dovendo pagare studi, ecc.), ma, soprattutto, se fai delle sessioni di coaching con uno psicologo puoi dedurre il 19% delle spese dalle tasse come prestazione sanitaria.

In questi giorni di trambusto, dobbiamo stare a casa, ma non dobbiamo stare fermi, se hai degli obiettivi su cui lavorare da tempo, vuoi essere seguito da un professionista per massimizzare il risultato in breve tempo, allora è l momento giusto per farlo, ma soprattutto devi avere un sacco di voglia di metterti in gioco e perdere per un attimo l’equilibrio.

“Se vuoi essere il migliore devi fare quelle cose che gli altri non vogliono fare.”

Michael Phelps

Se ti interessa capire alla base cosa c’è leggi il mio articolo precedente, lo trovi qui: KAIZEN

In questo articolo trovi un approfondimento di cosa è il coaching e cosa non è, con tanto di bibliografia utile.

Qui trovi un’intervista al mio professore Giorgio Nardone su cosa è il COACHING STRATEGICO